Storia delle rivoluzioni
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di Francesco Giliani • Trascrizione della relazione di Francesco Giliani al seminario “La rivoluzione francese del Maggio ‘68”, svoltosi il 12 maggio all’Università Statale di Milano.
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Cinquant’anni fa, il 9 ottobre 1967, Ernesto “Che” Guevara veniva giustiziato sommariamente con un colpo al cuore a La Higueras, in Bolivia, da un capitano dell’unità di Rangers dell’esercito che lo aveva catturato il giorno prima. In questi giorni assistiamo a un diluvio di servizi televisivi e giornalistici, mostre e rassegne sulla sua figura. In alcuni casi sono organizzate da militanti e da giovani che in maniera sincera e onesta vogliono ricordare il Che come quello che veramente era, un rivoluzionario.
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A cinquant'anni dalla straordinaria occasione rivoluzionaria del Maggio '68, vi invitiamo a discuterne nel seminario che terremo sabato 12 maggio presso l'Università statale di Milano. A seguire discuteremo del fenomeno del populismo in una prospettiva storica e da un punto di vista marxista.
Leggi tutto: Seminario nazionale su Maggio '68 e Populismo, Milano 12 maggio
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di Alan Woods (tratto da Bolshevism, The Road to Revolution) • I critici borghesi del bolscevismo descrivono frequentemente la rivoluzione d’ottobre come un colpo di Stato. Questo argomento è falso da cima a fondo.
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di Alan Woods • Ripubblichiamo questo articolo del 2008, diviso in due parti, in cui Alan Woods analizza uno degli avvenimenti più importanti del dopoguerra, il grande movimento che sconvolse la Francia cinquant'anni fa. Alan sottolinea il carattere rivoluzionario di quelle mobilitazioni, carattere che da parte della stragrande maggioranza dei mass-media si è sempre cercato di occultare.
Leggi tutto: La rivoluzione francese del Maggio 1968 - prima parte
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di Lev Trotskij • La caduta dello zarismo nel febbraio 1917 significò naturalmente un enorme passo avanti. Ma se si considera la rivoluzione di febbraio nel suo quadro specifico, cioè non come progresso verso l’Ottobre, si vede che essa comportò soltanto un avvicinamento della Russia al tipo di repubblica borghese quale è per esempio la Francia. I partiti rivoluzionari piccolo borghesi considerano la rivoluzione di febbraio, secondo il loro interesse, non come una rivoluzione borghese e neppure come un passo avanti verso la rivoluzione socialista, ma come un fatto “democratico” fine a se stesso.